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Dal retrofuturo ai formalisti russi – letture di cinema

Gli scorsi mesi sono stati pieni di uscite editoriali che solo grazie alla pausa natalizia abbiamo potuto gustare con calma. Cominciamo oggi una serie di post dedicati dunque all’editoria cinematografica. Si parte con la casa editrice Mimesis, che ospita una collana che dirigo (“Cinergie”, dallo stesso nome della rivista accademica di cui è uscito il nuovo numero a fine dicembre) e che offre un’altra collana, ormai storica, semplicemente intitolata “Cinema”, che mi trova assiso nel comitato scientifico.

In essa, voglio enfatizzare un gruppo di titoli molto suggestivi. Si tratta di Gillo Pontecorvo, Il sole sorge ancora. Tra politica, giornalismo e cinema (14 euro), a cura di Fabio Francione, dove ritroviamo molti articoli di Pontecorvo, principalmente politici ma anche di informazione cinematografica. L’antologia, preziosa, raccoglie pezzi e interviste per la nota testata “Pattuglia” tra 1947 e 1950; Giacomo Calorio, con To the Digital Observer. Il cinema giapponese contemporaneo attraverso il monitor (12 euro), compie un’operazione curiosa e riuscita: citando fin dal titolo il famoso studio di Burch sul cinema giapponese, ne realizza uno nuovo a partire dalla sua circolazione e dal mutato scenario nell’epoca della distribuzione digitale, arrivando a risultati efficaci e a una trattazione intelligente.

Luca Bindi, con Jean Eustache. L’istante ritrovato (15 euro) ci offre la prima monografia italiana dedicata al regista idolo della cinefilia, con un approccio al tempo stesso lucido e intrigante e ripercorrendone tutta la carriera, ben poco conosciuta da noi – persino tra gli stessi appassionati. Il libro è chiuso dal report di un bel dibattito su Eustache tenutosi a Torino a fine 2018 con alcuni esperti del regista. Il vulcanico Marcello Pecchioli, invece, cura il monumentale librone Assalto al cielo. memorie, archivi, frammenti di un retro-futuro (35 euro), un ingegnoso tentativo a plurime voci di affrontare la fantascienza come territorio di indagine caro a molte discipline, dall’antropologia alla meccanica, dalla scienza alla letteratura. Chiude il volume un bella riflessione di Franco La Cecla.

Ancora una monografia, questa volta su un cineasta vivente, di Roberto Lasagna e Benedetta Pallavidino – Anestesia di solitudini. Il cinema di Yorgos Lanthimos (12 euro) – nella quale i due autori fanno il punto sulla filmografia al tempo stesso compatta ma geograficamente centrifuga del regista greco, senza tralasciare nessun aspetto (narrativo, stilistico, simbolico). Salutiamo poi con enorme gioia il ritorno in libreria del volume I formalisti russi al cinema (22 euro), curato stavolta da Pietro Montani, che riprende in mano l’ormai mitica antologia del 1971 di Giorgio Kraiski. Quella struttura ora è stata riorganizzata, i testi presentati in nuovo ordine, alcuni espunti e altri inseriti, con un risultato di eccezionale interesse – oggi come allora, non per soli russisti. Una lettura formidabile.